domenica 17 febbraio 2019

Legge di Risonanza e Asana

In questi ultimi anni si è parlato molto della legge dell'Attrazione e dei suoi effetti sulla nostra vita. Personalmente però ritengo più interessante approfondire il concetto di legge di Risonanza e le sue relative conseguenze sulla nostra pratica e soprattutto sulla percezione della realtà.
Tutto il mondo che ci circonda emana delle frequenze, delle vibrazioni specifiche che caratterizzano la nostra percezione di esso attraverso i sensi. Ma l'essere umano funziona come una radio  in grado di captare solo un tipo di frequenza alla volta. E soprattutto, naturalmente attira a sé quelle stesse vibrazioni che in quel momento lo caratterizzano. Questo significa che, se per esempio nella nostra vita non riusciamo a percepire pace e tranquillità, non significa che non siano già presenti intorno a noi. Semplicemente la nostra vibrazione è dissonante rispetto ad esse e quindi non ci entriamo in risonanza, non riuscendo a percepirle.
Nella maggior parte dei casi ciò che ci circonda e ciò che ci capita nella vita è il frutto del nostro tipo di vibrazione che attira quegli elementi e quegli avvenimenti che vibrano alla nostra stessa frequenza. Un concetto interessante da approfondire (soprattutto nella comunità attuale dell'Ashtanga Yoga) è quello che qualsiasi cosa entri nella nostra vita e ci crei una sensazione di rabbia, fastidio o risentimento, è inevitabilmente presente dentro noi. Altrimenti non ci potrebbe creare alcun tipo di conseguenza sia emotiva che fisica.
 Mi spiego meglio. Se una persona mi attacca dicendomi che sono egoista, se dentro me non è presente alcuna vibrazione dell'egoismo, quel commento non mi toccherà minimamente perché quel tipo di vibrazione non troverà la stessa frequenza per attivarsi. Ma se in me è presente quella vibrazione  (anche a livello inconscio, anche se non lo voglio ammettere) quel commento mi farà arrabbiare o mi creerà una reazione.
Funzioniamo esattamente come dei diapason. 
Secondo la legge di Risonanza infatti "quando una frequenza dinamica (yang) entra in contatto con una qualsiasi cosa che contiene la stessa frequenza in forma statica (yin), quella statica inizia a vibrare e si manifesta."
Di conseguenza se io leggo un commento su qualche social che mi fa arrabbiare o mi crea indignazione perché magari attacca l'Ashtanga Yoga, qualche particolare metodo legato ad esso o qualche Guru o lignaggio specifico, significa senza alcuna ombra di dubbio, che parte della vibrazione dinamica presente in quel commento va ad attivare  quella stessa vibrazione presente in me in forma statica (o dormiente). 
Possiamo inventarci tutte le scuse del caso per giustificarci ma la realtà è questa...
Le vibrazioni non mentono mai, le persone spesso si (o meglio le loro menti) o più semplicemente non riescono ad essere obiettive quando si tratta di analizzare loro stesse. 
Se non ci piace quello che vediamo, molto spesso basta osservarlo con occhi diversi. E anche se è più comodo e facile pensare che quello che ci accade nella vita sia unicamente frutto del caso, della sfortuna, di qualche disegno più grande di noi o sia sempre colpa di qualche persona o variante diversa da noi, quasi sempre invece è solo frutto del nostro riflesso interno o vibrazione, che dir si voglia.
Questa teoria trova una sua naturalmente applicazione anche nelle asana.
Ogni asana ha una sua vibrazione specifica e quando con il nostro movimento del corpo la andiamo ad assumere (frequenza dinamica yang) dobbiamo ricreare la stessa identica vibrazione dell'asana stessa (frequenza statica yin) per farla manifestare in tutta la sua completezza. Ogni blocco che ci impedisce di assumere una determinata posizione, vibra ad una frequenza dissonante rispetto a quell'asana. E siccome noi siamo in grado di percepire e ricreare un tipo di vibrazione alla volta, finché non riusciremo a tararci su quella determinata frequenza, lasciando andare i blocchi con le loro relative vibrazioni, la risonanza non potrà mai essere completa.
In altre parole, finche porteremo sul tappetino a livello fisico, emozionale e mentale i nostri blocchi che ci appesantiscono allontanandoci dalla vibrazione dell'asana, non potremo essere in grado di percepirla nella sua totalità.
Così come, del resto, finché non abbandoneremo tutti i pensieri, abitudini, paure e schemi mentali che ci bloccano sulla nostra attuale vibrazione, non potremo scoprire tutti i nuovi elementi ed energie che sono già intorno a noi, anche  se ancora invisibili ai nostri occhi, ma che aspettano solo di essere attivate per materializzarsi nel nostro presente.
Ogni volta mi sorprende sempre più come la pratica sia una fedele riproduzione di ciò che avviene nella nostra vita, una volta scesi dal tappetino.
Per questo concentrarsi solo sulla riuscita delle asana mi sembra un percorso che perde quell'elemento fondamentale di coesione, che ci aiuta ad evolverci sia come praticanti ma sopratutto come esseri umani.

3 commenti:

  1. Trovo verissimo il contenuto del tuo articoli é ampiamente sperimentato nella pratica del vinyasa le Asana sono nel flow solo quando la mente é unità al corpo dal respiro scevro di blocchi!

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    1. Un caro saluto da janine Claudia Nizza
      www.yogaflow.it

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